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I bambini di Venezia per i bambini di Asmara: grazie ai SognaPozzi

“Alcune persone non ci credevano. Siamo “I SognaPozzi” – gli spiegavamo – e stiamo vendendo i nostri giochi per raccogliere soldi, vogliamo costruire un pozzo per i bambini in Africa”.
E ce l’hanno fatta, perché questi tre bambini dalla tenacia incredibile, l’inverno scorso, tutti i sabati per due lunghi mesi, hanno sfidato il freddo, il buio e anche la Bora per raggiungere il loro obiettivo: portare l’acqua ai bambini che non ce l’hanno.
Folco e Leo, 9 anni e Sofia 11, vivono a Venezia, nel quartiere di Castello.
Tre amici uniti ancora di più dalla condivisione di un sogno e dalla stupefacente capacità di concretizzarlo.
Hanno scelto di destinare la cifra raccolta ad AnlaDi e ne siamo davvero onorati.
Li abbiamo voluti incontrare, anche se a distanza, per conoscerli, ascoltare la loro storia, sapere di più su come è nata e capire come dare alla loro azione il rilievo che merita.
É stata una chiacchierata quasi magica, probabilmente più per noi adulti, che ancora una volta abbiamo realizzato quanto sia possibile – e necessario – imparare dai bambini.
L’impegno che AnlaDi ha preso formalmente con “I SognaPozzi” è di realizzare una fontana o dei punti d’acqua fuori dall’ospedale nazionale pediatrico Orotta ad Asmara, dove stiamo realizzando un sistema di potabilizzazione dell’acqua, risorsa vitale per i degenti, per le famiglie ma anche per il personale sanitario.
A testimonianza di questo straordinario canale di solidarietà tra bambini sarà messa una piccola targa con il logo dei SognaPozzi, che loro stessi hanno disegnato.
“Hanno sorpreso anche noi genitori – commenta la mamma di un Sogna Pozzi – “La verità è che hanno fatto davvero tutto da soli, noi ci siamo limitati ad affiancarli. Anche sostenere il confronto con le persone per strada è stata un’esperienza nuova, a tratti complicata, ma arricchente, perché le idee le avevano ben chiare sin dall’inizio.
Ora sapere che i loro sforzi hanno portato al risultato sperato li ha fatti sentire grandi e investiti di un ruolo importante…. e stanno già programmando altri mercatini!”
“In verità, oltre a noi tre, anche altri bambini si sono dati da fare”. Precisano i SognaPozzi. “Magari anche solo per un pomeriggio o due, ma c’erano.
Abbiamo venduto un mucchio di ciabatte, ce le aveva regalate la “Beppa” la signora che ha una bottega qui vicino. Lei non poteva più venderle perché erano finite sotto l’acqua alta, allora le ha date a noi. Erano tantissime!” 

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